Carta del Carnaro: diritti di libertà e prospettive di giustizia sociale nella Fiume dannunziana

AutorLeonardo Tosoni
CargoUniversità di Tor Vergata
Páginas856-882
CARTA DEL CARNARO: DIRITTI DI LIBERTÀ E
PROSPETTIVE DI GIUSTIZIA SOCIALE NELLA
FIUME DANNUNZIANA
CARTA DEL CARNARO: RIGHTS OF FREEDOM
AND PROSPECTS FOR SOCIAL JUSTICE IN FIUME
1920
Leonardo Tosoni
Università di Roma Tor Vergata
SUMARIO: I. LA REGGENZA ITALIANA DEL CARNARO:UN
LABORATORIO COSTITUZIONALE.- II. UN NUOVO MODO DI
INTENDERE LO STATO: LE AUTONOMIE COMUNALI.- III. DIRITTI DI
LIBERTÀ: INCLUSIONE DELLE MINORANZE.- 3.1. Diritti di libertà:
Stato laico.- 3.2. Diritti di libertà: emancipazione femminile.- IV.
L’AVVENTO DEI DIRITTI SOCIALI E LA “RICETTA” CORPORATIVA.
Resumen: In questo articolo per la rivista “Historia constitutional” si è
inteso tracciare un quadro generale degli aspetti giuridici maggiormente
rilevanti nella Carta del Carnaro. A cento anni dalla sua emanazione
molti sono gli aspetti attuali che vale la pena di approfondire. Partendo
da un breve accenno alle vicende storiche in cui venne alla luce questa
costituzione, l’articolo si concentrerà particolarmente sui diritti di
libertà e sugli articoli concernenti i diritti sociali, quindi finalizzati a
garantire giustizia sociale e solidarietà.
Abstract: In this article for the magazine "Historia constitutionale" it
was intended to draw up a general picture of the most relevant legal
aspects in the Carnaro Charter. One hundred years after its enactment,
there are many current aspects that are worth exploring. Starting from
a brief reference to the historical events in which this constitution came
to light, the article will focus in particular on the rights of freedom and
articles concerning social rights, therefore aimed at guaranteeing social
justice and solidarity.
Palabras clave: Carta del Carnaro, Fiumanesimo, Corporativismo,
Emancipazione femminile, Stato laico, Tutela delle minoranze.
Key Words: Carta del Carnaro, Fiumanesimo, Corporatism, womens’
emancipation, Secular State, protection of minorities.
Historia Constitucional
ISSN 1576-4729, n. 22, 2021. http://www.historiaconstitucional.com, págs. 856-882
I. LA REGGENZA ITALIANA DEL CARNARO: UN LABORATORIO
COSTITUZIONALE
Cento anni fa la città di Fiume, oggi Rijeka (Croazia), assurgeva a
palcoscenico di un’indimenticabile pagina della storia italiana ed
europea. Dei soldati, tanti artisti, donne, poeti ribelli, giovani irrequieti,
seguriono un Poeta in un’avventura politica e rivoluzionaria. Con lo
scopo di annettere la città all’Italia1, diedero vita a un’esperienza
artistica e politica fuori dal comune, tra imprevisti e nel bel mezzo di un
dopoguerra caratterizzato da logiche di potenza internazionali, dando
vita infine a uno Stato, La Reggenza italiana del Carnaro, e a una
Costituzione particolarissima, plasmata dalle mani di un poeta e di un
sindacalista. Una costituzione che a distanza di un secolo, suscita
ancora uno straordinario interesse, e in alcuni passi illumina perfino i
nostri tempi difficili. Non si comprenderebbe appieno il senso della
emanazione della Carta del Carnaro, se non si ponesse l’attenzione sul
clima di volontà di palingenesi che esplose a Fiume dopo l’arrivo di
Alceste De Ambris, con la conseguente crescita di importanza della
frazione più rivoluzionaria dell’impresa. Allo stesso modo non si
comprenderebbe l’importanza di questo documento costituzionale se
non lo si inquadrasse nel più ampio e complesso fenomeno del
costituzionalismo europeo postbellico, in cui delle prospettive di riforma
si imponevano al fine di superare i mutamenti derivanti dagli epocali
trapassi economici e sociali che stavano cambiando l’Europa e non solo.
La persuasione, in vaste fasce della popolazione, di un necessario
superamento dello Stato liberale borghese, era anche corroborata dal
fatto che in Russia era riuscito ad imporsi – comunque lo si giudicasse –
un ordinamento radicalmente diverso e finalizzato ad imporre una
diversa società. Il costituzionalista Giuseppe De Vergottini, ha posto
all’attenzione degli studiosi la crescente importanza in quel periodo dei
diritti sociali:
Emergevano quindi accanto alle tradizionali libertà negative,
dirette a impedire ingerenze dello Stato nelle autonomie degli
individui, i diritti sociali che comportano il ruolo attivo dello Stato
nel soddisfare l’esigenza della persona e l’effettiva partecipazione
dei singoli e dei gruppi alla formazione delle decisioni politiche. Le
stesse libertà negative assumevano una nuova configurazione
perché venivano viste non più come pure e semplici garanzie di un
diritto spettante al singolo ma anche come un diritto finalizzato al
conseguimento di obiettivi sociali, che andassero oltre la sfera
dell’interesse individuale2.
1 M. CATTARUZZA, L’Italia e il confine orientale 1866-2006, Il Mulino, Bologna,
2007.
2 G. DE VERGOTTINI, Prassi e Utopia nel disegno costituzionale dannunziano, in
«Rivista AIC. Associazione italiana dei costituzionalisti», 3/2019, p. 598.
Leonardo Tosoni
857

Para continuar leyendo

Solicita tu prueba

VLEX utiliza cookies de inicio de sesión para aportarte una mejor experiencia de navegación. Si haces click en 'Aceptar' o continúas navegando por esta web consideramos que aceptas nuestra política de cookies. ACEPTAR