Lo sviluppo del sistema di circolazione dei beni culturali pubblici e privati di interesse pubblico in Italia

AutorValentina Giomi
Páginas121-142
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CAPÍTULO V
LO SVILUPPO DEL SISTEMA DI CIRCOLAZIONE
DEI BENI CULTURALI PUBBLICI E PRIVATI DI
INTERESSE PUBBLICO IN ITALIA

E . Il lavoro si occupa di r iscostruire la d isciplina sulla circolazione d ei
beni cultu rali in Italia d alla prima legge su i beni cultu rali all’attuale testo d el
Codice dei beni cu lturali e del pae saggio. In part icolare lo studio esa mina le
forme di alienaz ione del demanio culturale sul t erritorio nazionale e le possibi-
li modalità di ci rcolazione di quest a particola re categoria di ben i cultural i
pubblici.
R. El trabajo reconstruye la discipl ina de la circulat ión de los bienes
culturales pú blicos en Italia de la pr imera ley sobre los bienes cu lturales has ta
el Código de los bienes cultu rales y del paisaje. En particular el est udio crítico
analiza las for mas de enajenación del demanio cult ural en el territorio n acional
y las posibles modalida des de circulación de esta par ticular categoría de bienes
culturales públicos.
 Introduzione. 1. La prima disciplina legislativa delle cose di interesse
storico, artistico e culturale: dalla legge Rosadi del 1909 alla legge Bottai del 1939.
2. La disciplina civilistica dei beni culturali demaniali ed il difficile rapporto fra
normativa generale codicistica e disciplina speciale di settore: l’introduzione del
regime di inalienabilità di alcuni beni culturali. 3. Il primo Testo Unico dei beni
culturali: la scelta del regime dell’inalienabilità per i beni del demanio storico, ar-
tistico ed archivistico individuati dal codice civile ed il mantenimento della com-
merciabilità controllata per i beni culturali non demaniali. 4. La progressiva demo-
lizione del dogma dell’inalienabilità assoluta dei beni culturali demaniali da parte
del legislatore ed il graduale ritorno ad un regime di circolazione regolamentata. 5.
La disciplina del demanio culturale nel Codice dei beni culturali: il definitivo supe-
ramento dell’inalienabilità assoluta e la costruzione di una inalienabilità relativa. 6.
L’attuale regime del demanio culturale dopo i recenti correttivi al Codice: inaliena-
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
bilità assoluta in via di eccezione e circolazione regolamentata come regola gene-
rale, purchè disciplinata esclusivamente dal Codice. 7. Bibliografía.
INTRODUZIONE
Attualmente la circolazione dei beni culturali1, siano essi intesi come cate-
goria generale, siano essi specificamente ricompresi nella categoria più ristret-
ta del demanio culturale, è oggetto di puntuale disciplina nel Codice dei beni
culturali e del paesaggio, approvato con decreto legislativo n. 42 del 22 genna-
io 2004 e più volte modificato fino all’epoca recente2.
Il Codice, infatti, dedica un intero Capo alla circolazione dei beni culturali
in ambito nazionale (art. 53-64), cui fa seguito, al Capo successivo, la regola-
mentazione della circolazione dei beni culturali in ambito internazionale (art.
64 bis-87bis): segno evidente della centrale importanza che assume il profilo
dinamico di questi par ticolari beni pubblici di interesse culturale, oggetto di
tutela e di protezione da parte dell’ordinamento.
In particolare, fra le mod alità di circolazione ammesse dal codice e discipli-
nate con specifico riferi mento alla circolazione dei beni culturali, il testo codi-
ficato nel 2004, così come recentemente modificato nel 2008 e nel 2014-2015,
si occupa di regolamentare la disciplina dell’alienazione, della trasmissione a
mezzo permuta o cessione, della permuta e del commercio in a mbito nazionale
di questa particolare categoria di beni.
Ciò che colpisce in modo significativo già ad una prima lettu ra della strut-
tura del Codice dei beni culturali e del paesaggio è la volontà legislativa di
creare un certo dinamismo nell’ambito dei beni culturali: un nuovo modo di
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culturale, g ià nota nei primi f ra i numerosissimi scritt i che M.S.  dedicò agli appro-
fonditi studi su l tema ( , I beni culturali. Riv. Trim. dir. pubbl. 1976, p. 5); succes-
sivamente, con   , Beni culturali e ambientali, in A pp. Nss. D.I., I, 1981, ad vocem,
     , Beni culturali e ambientali nel diritto amministrat ivo, in Dig. disc. pubbl., II, 1987, ad
vocem, e      Beni culturali, in Enc. giur., V, 1988, ad vocem; ed in epoc a più recen-
te, con      , I beni cult urali, in Trattato di diritto amministrativo, a cura di
 , Diritto amministrat ivo speciale, II, Milano, 2000, p.1449 ss., , Beni cultu-
rali (dir. amm.), in Dizionario di diritto pubblico, diretto d a , Milano, 2006, ad vo-
cem,    , Beni culturali, in E nc. dir., An nali, VI, Milano, 2013, ad vocem, la dott rina
   
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A A.V V., Codice dei beni culturali e del pae saggio,  (a cura di), Milano, 2012;
A A.V V., Codi ce dei beni culturali e del paesag gio,      (a cura di),
Roma, 2015.

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