Sine iniuria privatorum'. Per una riscoperta dei principî del diritto amministrativo romano (età tardo-repubblicana e classica)
| Autor | Andrea Trisciuoglio |
| Cargo del Autor | Università di Torino |
| Páginas | 1199-1218 |
“SINE INIURIA PRIVATORUM”. PER UNA RISCOPERTA
DEI PRINCIPÎ DEL DIRITTO AMMINISTRATIVO
ROMANO (ETÀ TARDO-REPUBBLICANA E CLASSICA)
A T
Professore Associato di diritto romano
Dipartimento di Giurisprudenza
Università degli Studi di Torino (I)
Riassunto: Nel diritto amministrativo attuale d’Italia e di Spagna si è voluto per lo
più attribuire alla clausola ‘senza pregiudizio dei diritti dei terzi’ presente
negli atti di concessione di beni pubblici una funzione in grado di dere-
sponsabilizzare l’amministrazione pubblica in relazione ai danni che il ter-
zo subisce ad opera del concessionario. Con la presente indagine si vuole
chiarire la portata della corrispondente clausola romana ‘sine iniuria priva-
torum’ riscontrabile in alcune fonti di età tardo repubblicana e classica che
riguardano appalti di lavori pubblici e concessioni di beni pubblici (suolo
edificabile, acqua). La considerazione dei mezzi di tutela giurisdizionale,
di carattere preventivo e risarcitorio, a disposizione del terzo danneggiabile
o danneggiato dall’appaltatore o dal concessionario supportano l’opinione
che anche nell’esperienza romana dell’epoca considerata le amministrazioni
rimanevano sostanzialmente neutrali rispetto ai rapporti conflittuali tra tali
contraenti pubblici e i terzi.
Abstract: In the modern administrative law of Italy and Spain, the clause “with no
prejudice of the rights of the third parties”, inserted in the acts of concession
of public goods, is mostly meant as a way to spare the public administration
any responsibility for damage caused by the concessionaire subject to a
third party. With this essay, I aim to highlight the meaning of the matching
Roman clause “sine iniuria privatorum” that can be found in some sources
of the late Republican and Classical age: sources that concern contracts of
public works and concessions of public goods (building areas, water). The
investigation about the means of legal protection (means that could aim
Andrea Trisciuoglio
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both to prevention and to compensation) that were at disposal of the third
party (damaged or “damageable” by the contractor or the concessionaire
subject) support the opinion that, even in the Roman experience of the
considered age, administrations were in facts neutral with reference to the
conflictual relationship between public contractors and third parties.
Sommario:
I.- Premessa. II.- La clausola sine iniuria privatorum e i lavori pubblici dei ma-
gistrati cittadini. III.- La clausola sine iniuria privatorum e le concessioni pubbliche.
IV.- La cautio damni infecti come rimedio preventivo a favore del terzo. V.- Sull’azione
di risarcimento del danno a favore del terzo. VI.- Conclusioni.
I.- PREMESSA
In un omaggio per me pieno di gratitudine al Professor Armando Torrent 1, acu-
to indagatore di tematiche relative al diritto pubblico-amministrativo romano, vorrei
soffermarmi, osservando un taglio storico-comparatistico per me negli ultimi tempi
consueto, sulla clausola “senza pregiudizio dei diritti dei terzi” (“sin perjuicio de los
terceros”), stimolato in particolare dalle riflessioni dottrinarie degli studiosi italiani
in margine all’art. 11, c. 1, della LPA 2, e da una recentissima, accorata presa di posi-
zione in Spagna di López Menudo, il quale lamenta il fatto che la clausola 3 serva nei
nostri tempi a esonerare da responsabilità la pubblica amministrazione (da ora in poi
P.A.) per quanto riguarda i conflitti, generati da un provvedimento di concessione o
di autorizzazione (per esempio, la licenza edilizia), tra il beneficiario del provvedi-
mento e i terzi, laddove l’autentico spirito della clausola, visibile nell’esperienza stori-
co-giuridica spagnola (ivi inclusa quella romana) fino all’Ottocento 4, vorrebbe che si
1 La partecipazione, dietro Suo invito, al X Congreso internacional y XIII Congreso iberoamericano de
derecho romano, celebratosi a Toledo nel 2008, mi ha cambiato la vita di studioso; da quel momento mi è
stato possibile apprezzare la vitalità della romanistica iberoamericana e inoltre la cultura ispanica. Da altre
occasioni di amichevoli incontri e scambi di idee con l’Onorato sono derivati nuovi stimoli a proseguire il
mio lavoro, anche quello didattico, in continuo contatto con la romanistica spagnola. Il presente articolo
si inserisce nel progetto di ricerca finanziato dalla Compagnia di San Paolo: “Public and Fiscal Contracts
in the Roman Experience” (Progetti di ricerca di Ateneo 2012 - call 2 - Università di Torino), di cui sono
il responsabile .
2 Cfr. Legge sul Procedimento Amministrativo (LPA), 7 agosto 1990 n. 241, art. 11, c. 1: «...l’ammini-
strazione procedente può concludere, senza pregiudizio dei diritti dei terzi, e in ogni caso nel perseguimen-
to del pubblico interesse, accordi con gli interessati al fine di determinare il contenuto discrezionale del
provvedimento finale ovvero in sostituzione di questo» (corsivo mio); ex multis, F. F, L’accordo
sostitutivo. Studio sul consenso disciplinato dal diritto amministrativo in funzione sostitutiva rispetto agli
strumenti unilaterali di esercizio del potere, Padova, 1998, in particolare pp. 183 ss.; D. S , Diritto delle
amministrazioni pubbliche. Una introduzione 7, Bologna, 2014, p. 445.
3 Richiamata tra l’altro, come criterio interpretativo, nell’art. 410 cod. civ. sp., dedicato alle concessioni di sfrut-
tamento di acqua pubblica: «Toda concesión de aprovechamiento de aguas se entiende sin perjuicio de tercero».
4 Sulla storia della clausola ‘sin perjuicio de tercero’ in Spagna, a partire dal diritto romano, cfr. J.L. V
P, La eficacia de la concesión y la cláusula “sin perjuicio de tercero”, in «Revista de Administración
Pública» 5, 1951, pp. 157 ss.; I., Técnicas remotas del derecho administrativo, Madrid, 2001, pp. 49 ss.
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